Cisl FP Veneto. Sanità: ci sorprende la posizione corporativa di Anaao-Assomed e Cimo-Fesmed su Contratto


Nella giornata di ieri, 20 ottobre 2022, si sono rincorsi sui social gli strilli circa le notizie di stampa che parlavano dell'iniziativa dei sindacati medici Anaao-Assomed e Cimo Fesmed e della loro intenzione di rivolgersi alla Corte dei Conti, opponendosi al nuovo Contratto della sanità pubblica circa il capitolo dei nuovi incarichi per il personale sanitario. Tutto al grido "date ai medici ciò che è dei medici".

Non si è fatta attendere la risposta della Cisl FP e delle altre organizzazioni sindacali confederali, intervento espresso unitariamente in cui i Segretari scrivono che  “in un momento come questo, di grande difficoltà per il SSN e per chi ci lavora ogni giorno, desta una certa sorpresa la presa di posizione, dall’odore vagamente corporativo, di Anaao-Assomed e Cimo-Fesmed che, invece che occuparsi di cose un po’ più rilevanti per la parte di dirigenza che rappresentano, non trovano di meglio da fare che entrare in fibrillazione per i contenuti della preintesa per il rinnovo del contratto del comparto. Addirittura chiamando in soccorso la Corte dei Conti”.
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Con il personale stremato da più di due anni di pandemia (e anche in Veneto li abbiamo trascorsi in prima linea), con l’esodo dei professionisti, con un problema generalizzato di risorse che mettono a rischio la salvezza stessa del SSN, impedendo di fatto la stabilizzazione dei tanti precari che lavorano per garantire il diritto alla salute, con, non da ultimo, un rinnovo contrattuale da conquistare anche per i dirigenti medici e sanitari, il problema di Anaao-Assomed e Cimo-Fesmed è la possibile invasione del sacro recinto delle attribuzioni da parte del personale del comparto.

Crediamo che la posizione espressa dai sindacati medici sia in ossequio ad una specie di fordismo sanitario che non ha nulla a che vedere con quello che succede nella realtà di tutti i giorni, oltre a non avere alcuna consistenza di merito è, appunto, principalmente antistorica perché non fa i conti col fatto che, piaccia o meno, l’evoluzione delle professioni (tutte) non si ferma.

La Cisl FP, con Fp Cgil e Uil Fpl, ribadiscono di aver condiviso con le controparti, nel nuovo impianto contrattuale, la necessità di costruire un nuovo sistema di classificazione che guardi esplicitamente a una sempre maggiore consonanza degli istituti contrattuali del comparto con quelli previsti nel contratto della dirigenza, peraltro proseguendo un percorso iniziato col precedente contratto nazionale. È la strada giusta.

Non imbocca invece un sentiero condiviso creare ad arte contrapposizioni classiste fra lavoratrici e lavoratori sia, prim’ancora che un’offesa nei confronti di quello che hanno passato e stanno passando in questi mesi, uno straordinario regalo fatto a coloro che, con obiettivi molto evidenti, coltivano un progetto di consistente indebolimento del Servizio Sanitario Nazionale pubblico e universale.

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