CISL FP Veneto. Anaste. Mancato accordo al Ministero del Lavoro.

FP Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltucs, ritengono il comportamento di Anaste inqualificabile e, a fronte della chiusura datoriale palesata anche nell’incontro in sede ministeriale  annunciano la prosecuzione della mobilitazione di tutti i lavoratori coinvolti su tutto il territorio nazionale.

Si è infatti conclusa con un verbale di mancato accordo la procedura di raffreddamento attivata dal Ministero del Lavoro su richiesta delle organizzazioni sindacali di categoria nei confronti di Anaste, l’Associazione Nazionale delle Strutture della Terza Età, rappresentativa delle imprese private di assistenza residenziale agli anziani, sia auto che non autosufficienti nelle quali sono impiegati oltre 20 mila addetti.

Anaste, a fine dicembre 2022, ha deciso di sottoscrivere un contratto nazionale peggiorativo sotto il profilo economico e normativo con alcune organizzazioni sindacali non rappresentative, vanificando di fatto gli sforzi profusi in molti mesi di trattativa con Cgil, Cisl e Uil, nel tentativo di migliorare questo contratto. Lo rende noto per la CISL FP Franco Berardi.

Le distanze tra le parti hanno riguardato, in particolare, l’articolato contrattuale riferito al Trattamento Economico della Malattia che non prevede l’integrazione al 100% della normale retribuzione, e al comporto, nel quale si prevede la facoltà di licenziare il lavoratore che abbia cumulato una pluralità di assenze, frazionate e intermittenti, corrispondenti ad un numero di certificati medici non inferiore a dieci con un numero di giorni di malattia superiore ai 140 giorni (circa 4,6 mesi) nell’arco del triennio precedente l’ultimo evento morboso, contrariamente alla stragrande maggioranza dei contratti di settore stipulati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative nei quali è previsto un periodo di comporto di 12 mesi in tre anni.

Distanze tra le parti anche sull’aspetto economico. Anaste ha previsto aumenti contrattuali lesivi della dignità dei lavoratori coinvolti avanzando una proposta di 32,20 € previsti per il 1 livello sino a 43,99 per l’ottavo; somme che non rispondono nella maniera più assoluta alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori attanagliati dall’inflazione ai massimi storici.

Sarà nostra premura di sollecitare Regioni e Governo affinché venga normata la possibilità di affidare convenzioni e servizi in appalto solo agli enti che applicano i Contratti Nazionali di Lavoro maggiormente rappresentativi, al fine di tutelare i lavoratori e i fruitori dei servizi.

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