CISL FP Veneto. Pubblico impiego. Emolumento accessorio una tantum 2023 1,5% dello stipendio per 13 mensilità
Arriva in busta paga, tra luglio e agosto 2023 (per chi già non l'ha trovato sul cedolino), e si ipotizza con tanto di arretrati, il bonus dipendenti pubblici contro il caro vita, il cui importo è pari all’1,5% della retribuzione spettante.
Si tratta di un provvedimento posto in campo con la Legge di Bilancio 2023 in vigore dal 1° gennaio che ha stanziato 1 miliardo di euro per garantire questo emolumento una tantum per i dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni da corrispondere per 13 mensilità. Un intervento che riguarda circa 3,2 milioni di persone, dipendenti dello Stato e degli Enti territoriali, per contrastare gli effetti dell’inflazione, in attesa del rinnovo dei CCNL scaduti riferiti al triennio 2022 - 2024.
Nasce dunque come una sorta di bonus per combattere l'attuale inflazione, ma può essere letto come anticipo di quanto spetterebbe ai lavoratori delle PA per il rinnovo dei contratti collettivi relativi al triennio 2022 2024. Una soluzione di contenimento operata dal Governo per evitare di stanziare nell’immediato somme ben più ingenti, visto che molti CCNL relativi alla Pubblica Amministrazione devono ancora essere rinnovati.
La somma di bonus una tantum include però solo i contributi ai fini del trattamento di quiescenza (pensione). Viceversa, non ha alcun effetto sul trattamento di fine servizio, l’indennità sostitutiva di preavviso, il TFR, e su altre voci stipendiali la cui nomenclatura può variare da comparto a comparto, così come per quella che molti definiscono il "calcolo dell’Ultimo Miglio" ai fini pensionistici. Ciò significa, in buona sostanza, che con questo extra si pagheranno solo i contributi per la pensione.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, per garantire l’adeguata applicazione della misura, ha pubblicato le tabelle con il valore del bonus da corrispondere al personale appartenente al Pubblico Impiego, distinguendo comparto per comparto e categoria per categoria.
Il bonus dipendenti pubblici, che in base al testo della Manovra prevede incrementi salariali (una tantum). che oscillano da 20 euro circa fino a un massimo di 130 euro circa, in funzione della categoria e del livello di appartenenza.